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Cisl Puglia: sicurezza e stabilità occupazionaleCastellucci, fondamentale progettazione e spesa delle risorse del Pnrr

“La nostra Costituzione, con saggezza, ha collocato il lavoro alla base della Repubblica”. E’ il monito di qualche giorno fa che il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ribadito inoltre come sia “sul capitale umano che si fonda il futuro del nostro Paese. Dunque sui lavoratori, di ogni ambito e carattere”.  E’ indubbio che in tutto il Paese c’è una ripresa, seppur in alcuni comparti ancora incerta, che progressivamente sta collocando alle spalle, almeno sul versante economico, i lunghi e drammatici mesi di lockdown. Rimangono pertanto, tante incognite, visto l’attuale numero di contagi purtroppo in crescita in questi giorni, sulla fine della pandemia nonostante una efficace vaccinazione di massa, e che incidono fortemente sulle dinamiche economiche e sociali anche del territorio pugliese.Le risorse del Pnrr potranno essere decisive se riusciamo a centrare le priorità trasversali: giovani, donne e Mezzogiorno. Pari opportunità generazionali affinché la ripresa economica e sociale sia~efficace, strutturale e nello stesso tempo in linea con gli obiettivi del pilastro europeo dei diritti sociali. Per ridurre il gap tra Nord e Sud del Paese ma anche tra Nord e Sud d’Europa, c’è bisogno di consolidare uno sviluppo stabile e duraturo che non può non fondarsi sul lavoro sicuro e contrattualizzato.Stabilità e certezza del lavoro, rispetto della persona, ecco da dove partire, perché nello stesso tempo significa anche maggiore sicurezza sui luoghi di lavoro per fermare quella che sinora è stata una vera e propria strage. Ad oggi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, in Puglia sono stati destinati circa 2.631 mln per infrastrutture di trasporto, mobilità sostenibile, rinnovo del parco bus e treni, edilizia residenziale, interventi sui porti e le Zone Economiche Speciali. Come Cisl regionale a seguito di uno studio e approfondimento del Piano in chiave Puglia, abbiamo avviato un confronto ai vari livelli istituzionali chiedendo una governance condivisa, attraverso una cabina di regia per monitorare le ricadute economiche e sociali che avranno le risorse e le opere da realizzare entro il 2026.  Sappiamo bene che non ci sono risposte semplici, così come siamo convinti che non si tratta solo di destinare più risorse possibili, per realizzare vecchi progetti parcellizzati, magari senza una vera e nuova programmazione, senza una visione strategica e nello stesso tempo che dia stabilità all’economia di queste aree.Del resto lo stesso recente aggiornamento del report di Bankitalia, pur sottolineando dati generali positivi, non nasconde anche criticità: che per esempio l’incremento dell’export regionale ha interessato tutti i comparti tranne la componentistica dei mezzi di trasporto, l’agroalimentare e i farmaceutici mentre peraltro non poche sono le incertezze per siderurgia ed aerospazio. La Cisl Puglia da tempo prospetta un patto sociale che responsabilizzi tutti, istituzioni, rappresentanze politiche e parti sociali mediante un monitoraggio ed una capacità di avanzare proposte sulla progettazione e le risorse da “mettere a terra” del Pnrr.Noi continuiamo a fare la nostra parte presentando il lavoro svolto sul Pnrr, dopo esserci confrontati nel merito già con due assessori regionali e contando di proseguire questo percorso di concertazione anche sui territori.La nostra azione, la nostra mobilitazione fatta soprattutto di idee concrete, ha un solo grande obiettivo: una Puglia che grazie a una migliore qualità del lavoro e ad imprese più moderne ed efficienti, riesca a coniugare sviluppo e sostenibilità, progresso e tutela dell’ambiente, occupazione e benessere sociale ed economico.

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